Giuseppe Pera nasce a Lucca il 9 dicembre 1928 da Giovanni Pera e Pia Tori. Dopo gli anni trascorsi a contatto con la realtà contadina familiare frequenta il ginnasio a Livorno per poi conseguire nel 1947 la maturità classica presso il liceo “Niccolò Machiavelli” di Lucca. Successivamente si iscrive alla facoltà di giurisprudenza dell’Università di Pisa laureandosi il 28 febbraio 1952 con una una tesi sul diritto sindacale nelle diverse realtà nazionali, sotto la guida di Luisa Riva Sanseverino. Nello stesso anno viene espulso dal Partito socialista italiano, a cui aveva aderito durante le elezioni politiche del 1948 dopo un iniziale avvicinamento alle posizioni del Partito d’azione e alla collaborazione con il locale Comitato di liberazione nazionale, con l’accusa di aver tradito le istanze dei lavoratori e agito contro la linea del partito. Nel 1953 è tra i fondatori dell’Unione socialista indipendente. Nello stesso periodo, con lo pseudonimo di Arturo Andrei, collabora con le riviste «Critica sociale», «Risorgimento socialista», «Il Ponte» e «Il mulino». Negli anni successivi alla laurea ricopre l’incarico di assistente straordinario di diritto del lavoro presso l’ateneo pisano e nel luglio 1955 entra in magistratura prendendo servizio inizialmente come uditore e poi uditore con funzioni presso il Tribunale e successivamente presso la Prefettura di Firenze, per poi ricoprire dal 1957 al 1962 il ruolo di pretore di S. Miniato e infine di giudice presso il Tribunale di Lucca. Conseguita nel 1962 la libera docenza e lasciata nel 1964 la magistratura, Giuseppe Pera decide di dedicarsi all’insegnamento universitario e dopo un periodo trascorso come assistente ordinario di diritto del lavoro presso l’Università di Pisa, nel 1966 diviene professore ordinario di diritto del lavoro presso il medesimo istituto. In questi anni pubblica i primi di una lunga serie di scritti, manuali , compendi ed altri contributi dedicati alle problematiche del diritto del lavoro, della contrattualistica e delle relazioni industriali, svolgendo un opera fondamentale di rinnovamento della relativa dottrina giuridica. Nel corso degli anni ’70 intraprende la carriera forense, accettando tra gli altri il delicato incarico di difensore della FIAT nel processo conseguente il licenziamento di 61 lavoratori accusati di contiguità con le organizzazioni terroristiche di estrema sinistra, e si dedica quasi esclusivamente a contenziosi del lavoro. Nel medesimo periodo, in qualità di giuslavorista, partecipa alla stesura del contratto collettivo dei metalmeccanici. Dal 1981 fa parte del comitato di direzione della rivista «Giustizia Civile» e dal 1985 svolge l’attività di direttore della «Rivista italiana di diritto del lavoro» (RIDL). Ricopre inoltre numerosi incarichi: dal 1966 al 1975, e poi dal 1979 al 1988, è impegnato come membro del Direttivo e segretario dell’Associazione italiana di diritto del lavoro e della sicurezza sociale (AIDLASS); dal 1983 al 2002 entra nel consiglio di amministrazione della Cassa di risparmio di Lucca; viene eletto per due mandati, fino al 1998, presidente dell’Accademia lucchese di scienze, lettere e arti. Nel 1997 lascia l’avvocatura per dedicarsi a tempo pieno all’attività universitaria a cui pone termine nel maggio 2001 per motivi di salute. Scompare a Lido di Camaiore il 31 agosto 2007. Tra i suoi lavori più significativi ricordiamo: “Problemi costituzionali del diritto sindacale italiano” ( Feltrinelli 1960), “Assunzioni obbligatorie e contratto di lavoro” (Giuffrè 1965) e “Serrata e diritto di sciopero” (Giuffrè1969), “Commento allo statuto dei lavoratori autonomi” (Cedam 1979), “Le rinuncie e le transazioni del lavoratore” (Giuffrè 1990) e diverse edizione del “Compendio di diritto del lavoro” (Giuffrè 1992).
Intervista a Giuseppe Pera a cura di Pietro Ichino in Rivista Italiana di Diritto del Lavoro, 2006, I,107 e ss.