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Sei anni fa ci lasciava Pia Pera, la ricordiamo agli amici della Fondazione Giuseppe Pera con le parole a lei dedicate oggi dall’Orto Botanico di Lucca, con la grazia della sua scrittura e del suo sguardo amorevole sulla bellezza e fragilità del creato.
“Di tutti i fiori di campo, i più belli sono le carote selvatiche, chiamate in inglese trine della Regina Anna. Nessun altro fiore eguaglia l’eleganza aerea di questo fiore spontaneo, composto di innumerevoli fiorellini bianchi, a 5 petali, di un bianco nobile, un bianco pastello, un bianco matto come le canape tessute in casa. Al centro la trina ha un solo puntino rosso bruno. Parrebbe una macchia o un insetto, invece è un fiore, messo lì a distinguersi nella profusione uniforme dei fiorellini bianchi, sultano moro in un harem di schiave polacche” (da L’Orto di un perdigiorno. Confessione di un apprendista ortolano).